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Visualizzazione post con etichetta olio da olive. Mostra tutti i post
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domenica 12 gennaio 2014

Siamo alle solite Calimero... Tu (olio di oliva) non sei sporco, sono gli altri che ti "sporcano"!!! La!

Siamo alle solite! Cambia il paese interessato, oggi da noi e domani da loro (Spagna), ma il risultato è il medesimo: l'olio vergine di oliva imbottigliato (anche se in PET da 5 litri) costa meno (€ 1,68 contro € 1,70) del prezzo medio dell'olio vergine nel mercato all'ingrosso!
Capisco l'offerta nella GDO, comprendo il valore del "prodotto civetta", intuisco (o cerco di intuire) cosa ci sta dietro queste strategie di mercato, ma la domanda sorge spontanea: che ci sarà dentro? E poi, chi lo ha certificato, chi ha controllato la corrispondenza merceologica... Ma va tutto bene così... L'olio d'oliva (non quello da olive, artigianale) è, e lo sappiamo, una "commodity", un bene indifferenziato e standardizzato... Ma se va bene a voi (Spagna), buon pro vi faccia. Io, noi (Italia), continueremo a preferire l'olio, ma questa volta "da olive"!
Buon olio (da olive) a tutti!
Antonio G. Lauro

Fonte: Asociación Española de Municipios del Olivo. AEMO

sabato 7 dicembre 2013

Il "caviale" di olio di oliva.

Leggo da tempo, e con regolarità, un blog in lingua francese sull'olio da olive, o meglio, sulla "Passione per l'olio da olive" (PassionOlive.com).
La grande passione del suo fondatore - Bastien Milhau - viene tutta a "galla" quando si tratta di scovare grandi novità - e provocazioni - cresciute accanto all'olio da olive.
E' il turno, adesso, del "Caviale" di olio di oliva. Questo innovativo prodotto, si legge sul blog, nasce dall'incontro tra uno chef stellato - Lionel Giraud - direttore del ristorante "La Table Saint Crescent", a Narbona (Narbonne - Francia) nella regione della Linguadoca-Rossiglione e l'extravergine di oliva di Alexis Muñoz, esperto ed appassionato produttore di olio da olive, con il piacere delle eccellenze.
All'olio di oliva, dalla sua forma liquida più tradizionale, questo nuovo lavoro creativo aggiunge una nuova, particolare, categoria: il caviale di olio d'oliva.
Questa preparazione, dice il suo creatore, non peggiora le qualità organolettiche dell'olio d'oliva, ma le esalta, grazie anche al particolare "visual" ed al nuovo approccio sensoriale completo, che la sola vista delle piccole perle di oro liquido, dona a chi le assaggia. Per ottenere questo processo di sferificazione - tecnica della gastronomia molecolare resa famosa da Ferran Adrià, caratteristica per avere una consistenza (texture) rigida all'esterno e liquida all'interno - rimane un segreto custodito gelosamente dal grande Chef francese.
In definitiva, come a volte capita solo a grandi artisti, l'incontro tra questi due interpreti del mondo agroalimentare ci consegna un risultato esplosivo .... in bocca!
Antonio G. Lauro

Photo credit: Marie-France Nélaton
Fonte: passionolive.com

mercoledì 4 dicembre 2013

Olio da olive, the "Never Ending Story".

Il settore dell'olio d'oliva nel suo complesso non è mai stato così tanto - nel bene e nel male - sotto i riflettori dell'opinione pubblica e nelle attenzioni della Commissione Europea e del legislatore nazionale: la "Storia Infinita"... appunto. 
In effetti, in questi ultimi tempi, sono stati tanti i proclami e gli annunci - a volta smentiti - che tutti gli organismi pubblici hanno sbandierato nel nome dell'olio "vero" da olive. Dopo la Legge Mongiello e le modifiche allo "storico" regolamento n. 2568/91 nei riguardi degli etil esteri, ora tocca - speriamo in modo definitivo - all'etichettatura degli oli da olive e d'oliva (la differenza sembra sottile, ma veramente sostanziale).
Ma ecco l'ultimo c.s. della De Girolamo.
Olio di oliva, De Girolamo: ok Ue per etichetta più trasparente su caratteristiche e provenienza.
"La Commissione europea ha finalmente dato il via libera definitivo alla regolamentazione sulla trasparenza delle informazioni in etichetta per gli oli di oliva, con il quale sarà possibile verificare con maggiore facilità nella parte frontale della bottiglia le caratteristiche dell'olio e la sua origine. Insomma i consumatori potranno capire se l'olio è italiano. Si tratta di un risultato importante che ha visto l'Italia tra i più attivi promotori di questa norma. È necessario infatti che la trasparenza dell'etichetta diventi un principio fondamentale per tutti gli alimenti, in modo da tutelare il consumatore e garantire la lealtà della concorrenza. Per quanto riguarda, poi, le bottiglie destinate alla ristorazione, la Commissione ha assicurato che gli Stati membri possono stabilire norme a livello nazionale che dispongano l'uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscono il riempimento dopo l'esaurimento del contenuto e che pertanto, una volta aperte, le confezioni non saranno più riutilizzabili".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l'approvazione da parte del Comitato di gestione OCM unica riunitosi ieri a Bruxelles, con 283 voti a favore e 69 astensioni, delle modifiche al regolamento europeo n. 29/2012, relativo alle norme di commercializzazione e all'etichettatura dell'olio di oliva l'olio d'oliva. Il nuovo regolamento si applicherà a partire dal 13 dicembre 2014, contemporaneamente al regolamento 1169/2011. Con la modifica approvata le informazioni in etichetta dovranno essere riportate obbligatoriamente nello stesso campo visivo principale e in un corpo di testo omogeneo, utilizzando caratteri di dimensioni già fissati dal regolamento (CE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.
"La decisione assunta ieri - ha proseguito il Ministro - costituisce un fondamentale passo in avanti, anche se è ancora molto lungo il percorso da compiere per migliorare la tracciabilità a carico di un settore di fondamentale importanza per l'economia e la cultura alimentare italiana. Per questo, ho già manifestato alla Commissione europea la necessità di proseguire in questa direzione e di procedere, anche in ambito COI (Consiglio olivicolo internazionale), per apportare alla normativa le modifiche che il mondo produttivo attende".
Fonte: Ufficio Stampa Mipaaf

giovedì 21 novembre 2013

Roccella J.: Aspetti salutistici, nutrizionali e ambientali dell'olivicoltura calabrese.

Programma
Gli ultimi dati statistici di economia agraria raccontano di come l'olio extravergine d'oliva, sia sempre più importante per le economie rurali calabresi. 
In una terra, la Calabria, dove ben il 30% della PLV agricola ha un piede ben saldo nel settore dell'olio da olive, tutti gli Enti territoriali, del pubblico e del privato, sono impegnati a promuovere e tentare un rafforzamento del comparto olio.
Tra questi, l'Associazione culturale e di volontariato "Roccella In Movimento", che ha impegnato i propri soci per la realizzazione del seminario: Aspetti salutistici, nutrizionali e ambientali dell’olivicoltura calabrese.
L'incontro, previsto per il 23 novembre 2013 presso l’ex convento dei Minimi di Roccella Jonica, si avvierà alle 8,30 ed avrà in programma una serie di lezioni che riguarderanno la qualità, l’importanza nutrizionale e gli aspetti salutistici dell’olio di oliva calabrese.
L’Associazione "Roccella In Movimento" - recita un comunicato stampa diramato dai vertici associativi - promuove questo evento per la valorizzazione del prodotto calabrese per eccellenza, a salvaguardia dell'ambiente, per conservare e recuperare l’identità culturale della nostra comunità e le nostre tradizioni. L’olivicoltura in Calabria - continua il comunicato -, da sempre si intreccia armoniosamente con la nostra storia socio-economica, ed oggi può rappresentare una delle risorse economiche più rilevanti di questa regione, se si creano le condizioni favorevoli.
Ad introdurre i lavori sarà il Prof Giuseppe Certomà - Sindaco di Roccella Jonica -, seguiranno la Dott.ssa Vanessa Riitano - Ingegnere Ambientale - che interverrà illustrando l'impatto ambientale dell’olivicoltura, il Prof Giuseppe Tassone - Chimico e libero Ricercatore - sulla trasformazione dei rifiuti oleari in risorse utilizzabili in agricoltura, concluderà la Dott.ssa Patrizia Pellegrini - Naturotopa e Bioterapeuta Nutrizionale -che esporrà le proprietà nutrizionali e terapeutiche dell’olio d’oliva. Il Seminario prevede un intervento del Dr. Antonio G. Lauro - Capo Panel concorsi internazionali - ARSAC Regione Calabria Dip. Agricoltura - che ci guiderà attraverso le tecniche di assaggio a riconoscere le caratteristiche e la qualità del prodotto olio.
Sono invitati oltre ai frantoiani della zona, gli studenti delle scuole Superiori di Roccella J. e i cittadini che vogliono avere una maggiore conoscenza sull'oro verde di Calabria.
In concomitanza l’associazione “Roccella in Movimento” realizzerà la IV edizione della “Festa dell’olio nuovo”, per giorno 13 dicembre presso il Borgo antico di Roccella Jonica.

sabato 9 novembre 2013

Un tuffo nel passato e nella storia dell’olivo e dell’olio.

Basta poco, a volte, per rivivere momenti della nostra recente storia agricola. Basta un incontro casuale, ritrovare vecchi amici, ed ecco immergersi negli antichi mestieri di un tempo.
L’epoca.
Ci troviamo agli inizi del 1800.
Gli attori.
U trappitu[1], i trappitari[2], l’asino (per i più ricchi un cavallo), i portantini, le olive.
Il luogo.
Saracena, terra antichissima, edificata dagli Enotrii nel 2256 a.C., poi conquistata dai Saraceni (da qui il toponimo), posta alle porte del Pollino, nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale.
La storia.
Saracena, la “kasbah” del Pollino, caratterizzata dai  vicoli stretti e contorti che si snodano tra scale, scalini e “vutanti”. La citta dai mille scalini, molti dei quali, nei tempi, sono stati percorsi a piedi, a volta scalzi, per portare un “tomolo”[3] di olive al frantoio. Scalini segnati dai passi dei tanti giovani che realizzavano così le loro scarse pretese di un pasto caldo a fine giornata, scalini segnati da un rivolo d’olio che dai sacchi via, via scorreva dapprima sui vestiti dei portanti per cadere, infine, sul suolo sterrato, frammisto a ruvide pietre del luogo.
E tra imprecazioni e dolore, fatica ed esecrazioni il sacco arrivava su, in cima, nel frantoio padronale.
Sono queste le parole, appassionate, di Zi’ Domenico, di quasi cent’anni, ultimo portantino e custode dell’antico frantoio “a sangue”[4] di Saracena, relitto archeostorico di un passato industriale non molto lontano. Ed è grazie allo Zi’, che tutta questa storia si può ancora rivivere, nell’antico borgo, attraverso i suoi racconti.
Colpisce l’amore con cui narra la sua pur difficile gioventù, si infervora a parlare delle macine, in pietra locale, scolpita direttamente in frantoio. Si entusiasma, Zi’ Domenico, a parlare di tecnologia olearia ante litteram. Ci spiega come avvenivano le fasi dell’estrazione dell’olio in frantoio. Le olive sversate nella grande gramola, l’asino che fa muovere le macine, la frantumazione delle olive ed il carico dei fiscoli[5], la torre di pressione, la torchiatura, il sudore e la fatica necessaria per stillare ogni singola goccia del prezioso oro verde. Fatica nel muovere l’ “ominu mortu”[6], collegato alla pressa tramite una corda metallica, solitamente in acciaio, grossa e resistente che, attorcigliandosi, si tendeva esercitando pressione.
E poi l’acqua calda, per separare e far affiorare l’olio di oliva, e la pija[7], magistralmente adoperata per raccoglierne l’olio. E tutto il resto via, le sanse in un’altra stanza e l’acqua all’inferno[8], prima di esser sversata per le vie.
Le parti da dividere: poco o nulla per chi raccoglieva e portava le olive in frantoio, una piccola parte per chi organizzava l’estrazione dell’olio e, tutto il resto, per il “padrone”.
Si era quindi autorizzati a “rubare”, raccogliendo di soppiatto dall’inferno, le ultime gocce di olio lampante celato tra le fetide acque di scarto, utile solo per rischiarare, con lucerne, le lunghe notti invernali.
Il tempo si è fermato, si rimane affascinati dal racconto, apprendendo così gli antichi mestieri legati all’olio e alle olive, quello del trappitaru. Ma ancor di più affascina lui, l’ultimo dei vecchi portantini. Grazie a lui questa storia, ancorata indissolubilmente alla terra, ancora vivrà in mille suoi nuovi racconti.
Grazie Zi’ Micuccio.
Antonio G. Lauro

Le macine in pietra

Il meccanismo di rimescolamento della pasta di olive

Zio Domenico e le fasi di lavorazione in frantoio

Il torchio e la vasca di ricezione del mosto olio (sotto)

Veduta d'insieme del trappitu. Sulla destra l'ominu mortu




[1] dal latino trepetum o trapetus, ovvero luogo dove sono posizionate le macchine del frantoio.
[2] frantoiani.
[3] antica unità di misura di capacità, dal peso variabile tra i 40 ed i 52 kg.
[4] In questo tipo di frantoio, la mola per frangere le olive veniva azionata da forza animale.
[5] dischi in corda di canapa (o di sparto) intrecciata, usati per contenere le olive macinate.
[6] grosso palo in legno fatto ruotare dalle braccia forti degli uomini.
[7] disco metallico di forma circolare, leggermente conico, utilizzato per raccogliere l’olio affiorante.
[8] locale in cui si ubicavano le vasche di stoccaggio dell'acqua di vegetazione.

martedì 8 ottobre 2013

Dedicato ai miei amici in campagna.

The Olive Grove - J. S. Sargent - Indianapolis Museum of Art.
Ripubblico, su sollecitazione di qualche amico, l'indirizzo di augurio già inviato nel 2012 ai produttori di olio da olive, per l'imminente annata olearia.
Antonio G.

Sentori d'autunno.
Si è lavorato un anno intero, dopo la raccolta dell'autunno scorso, prima potando gli ulivi, poi concedendo alle piante il giusto ed equilibrato ristoro, perché tutto finalmente sia pronto, consapevoli che al resto, ci penserà la natura.
Dimentichi di tutto, di stenti e fatiche, sopportate l'anno prima, non vi è più tempo per pensare.
Adesso la stagione è alle porte, fervono i lavori in campo, si prepara il terreno, l'alacrità del contadino è contagiosa, si tolgono le ultime sterpaglie, si controlla, si chiede in giro, si aspetta il grande giorno!
Quante speranze riposte in quell'appezzamento di ulivi.
Stesso fermento in frantoio, si finisce di assemblare le macchine, le ultime calibrazioni, si provano le attrezzature, conscie di una lunga e dura stagione di lavoro che le attende. Non c'è più tempo, tutto dev'essere in ordine prima del fatidico giorno, giorno in cui riecheggeranno, tra i locali intrisi dei dolci profumi dell'olio, le voci dei primi, e più accorti, contadini.
L'inizio è imminente, mancano giorni, ore.
Un unico desiderio, nel cuore di tutti gli attori, che sia olio nuovo! Speranzosi che questo olio nuovo, atteso per dodici mesi, curato, coccolato, possa ripagare dei sacrifici affrontati. O almeno, ancora una volta, si spera.
Buon olio nuovo, cari amici, e buon lavoro.
Antonio G. Lauro

venerdì 26 agosto 2011

Olio e fiori: a Lucinasco incontro di Confagricoltura.

Sabato 27 agosto a Lucinasco, paese dell'entroterra ligure decantato come 'un mare di verde a due passi dal mare', si svolgerà un incontro organizzato dai giovani di Confagricoltura tra due delle realtà piu' importanti per il nostro entroterra e per il futuro dei giovani: l'olivicoltura e la floricoltura. Un connubio mare e monti da riscoprire e prendere come esempio per le nuove generazioni.
Lucinasco, paese famoso per la tradizione secolare olivicola e rinomato per il suo pregiato olio extravergine (cultivar taggiasca) farà da cornice a questo incontro al quale parteciperanno i giovani dell’ANGA da sempre in prima linea per promuovere e approfondire tematiche legate all'agricoltura, al ricambio generazionale e alla salvaguardia dell' ambiente e dell'entroterra ligure. L'incontro è voluto e promosso dall'imprenditrice agricola ANGA, Cristina Armato.

martedì 9 agosto 2011

Extravergine di oliva. Partono controlli in ristoranti.

Nella Foto il Ministro Romano
"Presso ristoranti e pizzerie è frequente rilevare che olio dichiarato extravergine di oliva sia, invece, un olio di semi colorato con clorofilla, o che i confezionatori indicati su lattine o bottiglie non esistano o sia diffusamente proposto in oliere senza etichetta". A rilevarlo è il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano ritenendo quindi "fondamentale che nei periodi di maggior afflusso turistico, e dunque a più alto rischio, venga rafforzato il controllo per reprimere e prevenire i fenomeni di sofisticazione e contraffazione". Per questo motivo, continua Romano in una nota, "l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari sta effettuando controlli mirati che stanno dando i primi risultati". Il 18 luglio scorso, si ricorda tra l'altro nella nota, sono scattate in tutta Italia sull'olio utilizzato per la preparazione dei pasti e su quello messo a disposizione del cliente presso gli esercizi di ristorazione. L'obiettivo dell'azione straordinaria dell'Ispettorato tutela e repressione frodi, che si concluderà solo il 16 settembre a chiusura della stagione estiva, è quello di verificare i canali di approvvigionamento dell'olio, la rispondenza alla qualità merceologica dichiarata e che lo stesso venga sempre proposto al cliente regolarmente etichettato. Da quando l'azione mirata ha avuto inizio, sottolinea il ministro, sono stati già verificati circa 250 operatori e controllati circa 400 prodotti, in 13 casi è stato necessario procedere al prelievo di un campione per sottoporlo ad analisi chimica. Circa una decina le irregolarità riscontrate. A Bari é stato necessario procedere al sequestro di un prodotto detenuto in latte prive di ogni indicazione obbligatoria riguardante il prodotto contenuto. "L'azione mirata condotta dall'Ispettorato - conclude Romano - evidenzia la necessità di mantenere costante l'attività di controllo lungo tutta la filiera produttiva del settore oleario, dal produttore al consumatore, proprio per garantire e tutelare, a qualsiasi livello, la qualità e la corretta presentazione di un prodotto così importante del patrimonio agroalimentare di molte regioni italiane".

sabato 9 luglio 2011

OLIO: Alta Qualità Europea di UE, Mipaaf e Unaprol, sbarca in Belgio, Danimarca e Paesi Bassi.

Roma – “C’è un Italia che fa bene all’Europa perché migliora la tavola dei consumatori e li aiuta a fare scelte consapevoli negli acquisti di oli extra vergini di oliva”. Lo afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano in occasione della presentazione del nuovo progetto UE, olio di oliva: alta qualità europea, cofinanziato dalla Commissione europea e dallo Stato Italiano attraverso il Mipaaf, presentato a Roma dal ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, on. Saverio Romano.
“Con questo nuovo sforzo organizzativo – ha aggiunto Gargano - vogliamo raddoppiare il successo della campagna di informazione in Francia, Regno Unito e Germania dove le importazioni e i consumi di oli extra vergini di oliva sono in aumento con particolare riferimento agli oli provenienti dal nostro Paese”.
Il nuovo progetto triennale di promozione e informazione avrà una durata di 36 mesi ed è rivolto agli oltre 32 milioni di consumatori di Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Un mercato con abitudini alimentari diverse da quelle mediterranee. “Per questi nuovi consumatori - ha riferito Gargano - si aprono nuove prospettive di consumo”. Si tratta di una contaminazione positiva che sposta la leva della competizione sull’alta qualità del prodotto garantito dai programmi di tracciabilità della UE. “Merito soprattutto del nostro Paese – ha concluso Gargano – che ha contribuito in maniera considerevole al varo alla norma europea che tutela l’origine obbligatoria dell’olio extra vergine di oliva in etichetta”.

lunedì 8 novembre 2010

Ancora sull'olio extravergine di oliva: protegge il fegato.

Quotidianamente, sulle riviste specializzate, vengono pubblicati i dati relativi a "nuove" scoperte inerenti l'uso "farmaceutico" dell'olio extravergine di oliva.
Un gruppo di ricercatori dell’University of Monastir (Tunisia) e della King Saud University di Riyadh (Arabia Saudita) guidati Mohamed Hammami, ha individuato come l’olio d’oliva, elemento base della dieta mediterranea, fosse in grado di ridurre anche i danni al fegato.
Dallo studio, pubblicato su Nutrition and Metabolism, si legge che gli studiosi sono giunti ai risultati dopo aver osservato l’effetto dell’olio d’oliva sul fegato di 80 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici: “L’olio di oliva è un ingrediente fondamentale nella dieta mediterranea, e abbiamo sempre più che può avere grandi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattia coronarica, la prevenzione di alcune forme di cancro e la modifica delle risposte immunitarie e infiammatorie – spiega il Prof. Hammami responsabile di una linea di ricerca -. Grazie a questo studio si è dimostrato che tra tutti gli estratti dell'olio di oliva, la frazione idrofila sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l'estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche".
I ricercatori hanno diviso le cavie in 8 gruppi e le hanno esposte all'acido 2,4 D, diffuso erbicida tossico per il fegato, provocando danni epatici significativi in tutti gli esemplari.
Gli studiosi hanno poi somministrato agli animaletti diversi estratti dell’olio d’oliva, gruppo per gruppo: ed è emerso che in tutti i gruppi si registravano segni di miglioramento nella salute del fegato, ma che in particolare l’estratto idrofilo dell’olio si è dimostrata la sostanza più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e di diminuire i marker del danno epatico. 
Dr Antonio G. Lauro

Bibliografia.
A. Nakbi, W. Tayeb, A. Grissa, M. Issaoui, S. Dabbou, I. Chargui,M. Ellouz, A. Miled, M. Hammami. Effects of olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated rats. Provisional abstract. Nutrition & Metabolism 2010, 7:80 doi:10.1186/1743-7075-7-80

venerdì 5 novembre 2010

AGIFAR di Reggio Calabria presenta: "L'oro del Mediterraneo: L'OLIO D'OLIVA".

Dopo il successo dell'incontro tenuto il 26 ottobre scorso (pensione e previdenza), l'Agifar (Associazione Giovani Farmacisti) di Reggio Calabria propone un evento a carattere ludico-degustativo-informativo.
L'evento, che si terrà il 9 novembre alle 20,30 presso SALA PROM sas in via del Crocefisso 15 di Reggio Calabria, avrà come relatore il Dr. Antonio G. Lauro, esperto affermato a livello europeo, che ci guiderà alla scoperta di un prodotto familiare quanto sconosciuto: l'olio extravergine d'oliva.
Il programma:
1) EVOO proprietà e caratteristiche;
2) i mille pregi di un alimento antico ma sempre attuale;
3) informazione sulla normativa vigente;
4) avviamento alle tecniche di degustazione.
L'appuntamento è fissato alle ore 20.30 per un aperitivo insieme prima dell'inizio dei lavori.
Il costo della serata è di 18,00 euro a persona.
Per partecipare all'incontro contattaci entro il 7 novembre 2010:
dott.ssa Daniela Laganà tel: 3478756156, mail: danylgn@hotmail.it
La redazione

mercoledì 25 agosto 2010

TerraOlivo 2010: alcuni spunti dal congresso internazionale.

Gerusalemme (Israele). Di olio extravergine d'oliva se ne è parlato tanto in un recente convegno internazionale svoltosi in Israele dedicato a tutti gli aspetti connessi alla filiera dell’olio da olive - dalla coltivazione alla produzione - non tralasciando gli aspetti commerciali e le evidenze legate agli effetti benefici che l’extravergine ha sul nostro organismo.
Acclarato ormai universalmente che l’olio da olive è un ‘alimento’ e non è un semplice ‘condimento’, anzi non lo è mai stato, viste le ultime risultanze delle ricerche sugli aspetti benefici legato ad un consumo regolare anche di soli due cucchiai di olio da olive al giorno (two tablespoons of olive oil daily may reduce the risk of coronary heart disease - scrivono gli americani in etichetta), adesso occorre consumarlo!
Generalmente viene privilegiato l’uso ‘a crudo’ sulle pietanze, delegando ad altre sostanze grasse (margarine, strutto, burro, oli di semi) l’impegnativo compito di coadiuvare i cibi in cucina.
Oggi, grazie alla quasi infinta disponibilità di differenti varietà di olive (si calcola che ad oggi siano oltre 700 le cultivar censite) ed ai differenti profili sensoriali che gli oli da olive (al pari del vino) possono offrire, l'oro verde è altamente raccomandato nella cucina di tutti i giorni, per le cotture al forno, per le fritture, e diventa insostituibile ingrediente base per la pasta sfoglia e per realizzare dolci e gelati, come indicato in una splendida pubblicazione del Consiglio Oleicolo Internazionale dal titolo ‘Pasticceria fine all’olio di oliva’.
Il congresso.
Il simposio internazionale 'The olive oil revolution - quality, culinary and health', tenutosi alla fine di luglio a Gerusalemme presso l’Inbal Hotel e che per una intera giornata ha coinvolto il mondo scientifico e commerciale dell'olio d'oliva, può essere, a ragione, considerato come il ‘Manifesto’ sull’olio da olive. Il congresso realizzato dall’organizzazione internazionale di TerraOlivo, ha registrato la presenza di circa 200 persone, tra medici, cuochi, produttori e rappresentanti dell'industria dell'olio d'oliva, ed ha coinvolto ricercatori e studiosi da ogni parte del mondo.
Prof. Shimon Lavee
L’apertura dei lavori, affidata al Professore Emerito presso l’Università Ebraica di Gerusalemme - Prof. Shimon Lavee, presidente della conferenza – ha riguardato la ‘storia’ della coltura dell’olivo in Terra Santa. ‘Ci sono stati alti e bassi nel settore dell'olio d'oliva nel corso dei millenni, ha detto Lavee, gli olivi sono cresciuti in terra d'Israele per migliaia di anni; gli alberi, ed i loro frutti, sono citati molte volte nella Bibbia. Le foglie verdi e argento sono stati un simbolo di pace sin dai tempi di Noè, e l'olio è stato usato per ungere i Re d'Israele e per illuminare il Tempio.
In tempi antichi, le olive e l'olio sono stati esportati verso occidente, attraverso il Mediterraneo, ed a lungo hanno avuto un importante influsso sull'economia locale fin quando, durante i 400 anni di dominio turco, gli alberi non furono sradicati ed il settore dell’olio d’oliva crollò.
Fu soltanto durante il mandato britannico, continua Lavee, che gli alberi furono ripiantati; ma ci si trovava in un periodo in cui il paese era in costruzione, e la bassa redditività del settore olio determinò un calo della produzione. Tuttavia, le ultime tre decadi hanno mostrato un aumento considerevole sia nel numero di alberi e sia nella produzione di olio, grazie soprattutto all'innovazione introdotte.
La crescente consapevolezza che l'olio di oliva è ricco di polifenoli antiossidanti che combattono i radicali di ossigeno instabili, che rompono le cellule umane, promuovendo malattie, ha scatenato un grande interesse verso il settore olio.
Anche se Israele, con la sua scarsità di acqua e di terreni coltivabili, non può competere in termini di quantità a livello mondiale (Israele produce meno dell'1% dell’olio d'oliva del mondo e l'israeliano consuma in media solo 2,2 kg di olio l'anno), ha detto Lavee, può farlo in termini di qualità e di ingegno applicato allo sviluppo di nuove varietà di olivi (si ricorda che il prof. Lavee è il costitutore della varietà di olivo più diffusa in Israele la cv ‘Barnea’) per i principali produttori di mondiali di olio’.
Mercedes Albaladejo
A seguire, la relazione della spagnola Mercedes Albaladejo. ‘C'è un grande potenziale globale per aumentare il consumo procapite di olio di oliva, ha esordito la Albaladejo – Dirigente del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) di Madrid – e questo deve essere promosso attraverso l'educazione costante dei consumatori, a tutte le età, per far si che aumenti sempre più l’attenzione verso questa importantissima fonte di acidi grassi nobili: l’olio extravergine di oliva’.
Carlos Falco, agronomo e membro del panel internazionale che ha giudicato i 189 differenti campioni di olio partecipanti al primo concorso internazionale del Mediterraneo ‘TerraOlivo’ provenienti da Israele ed altri 13 paesi, ha riferito di essere stato in Israele già nel 1970, per studiare come risparmiare l'acqua col metodo israeliano dell'irrigazione a goccia che ‘molti non sanno, ma l’invenzione che ha cambiato l'agricoltura nel mondo proveniva da Israele’.
Falco ha parlato poi del ruolo dei polifenoli, il modo per proteggerli nelle olive e su come farli arrivare ‘sani e salvi’ direttamente nell’olio.
‘Non è possibile modificare la vostra età, il sesso o la storia famigliare, ha dichiarato il Prof. Michael Aviram, ricercatore presso il Technion-Israel Institute of Technology’s, ma è possibile ridurre il livello di lipoproteine a bassa densità (LDL o ‘colesterolo cattivo’) nelle arterie coronarie e quindi ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, il tutto grazie ad una dieta corretta ed evitando il fumo’.
‘Le cellule, per funzionare, necessitano di colesterolo e la maggior parte di esso è sintetizzata nel fegato, continua Aviram, ma se questo è eccessivo e la dieta comprende una grande quantità di acidi grassi non salutari, accade che consegniamo col sangue, in tutto il corpo, un ‘autobus pieno di passeggeri’, che si accumulano nei vasi a creare dannosissime placche. Ma le lipoproteine ad alta densità (HDL o ‘colesterolo buono’) si comportano come un piccolo taxi che viaggia per il corpo e sa come abbattere l’LDL’.
Nel corso della propria relazione, Shaul Eger - fisiologo che ha speso molti anni nello sviluppo di prodotti a base di olio d'oliva – ha spiegato come ‘Il ruolo di Israele può ancora essere importante nello sviluppo di nuovi alimenti e prodotti terapeutici basati sull’olio di oliva. Studiando antichi testi medici, continua Eger, ho deciso di bere otto cucchiai di olio d'oliva ogni mattina ed ho potuto personalmente riscontrare come il mio battito cardiaco sia tornato alla normalità’.
Eger, ha poi confermato che la propria società inizierà presto la commercializzazione di un cioccolato a basso contenuto di zucchero, che si andrà ad aggiungere alla pasta sfoglia, al prodotto contro herpes labiale, alle creme per la dermatite da pannolino - tutti basati sull’olio d'oliva – già in commercio.
Enzo Perri
Negli ultimi anni, si è assistito ad un forte ampliamento delle aree in cui vengono piantati nuovi olivi, non più prerogativa esclusiva del bacino del Mediterraneo che, a tutt'oggi, concentrata le maggiori coltivazione di questo antico e regale albero. A seguito di tali cambiamenti, si rendono importantissimi i lavori come quello del Dott. Enzo Perri e del suo team presso il CRA-OLI in Italia. Il lavoro presentato, tratta della decodificazione del genoma al fine di individuare le origini delle diverse specie di olivo e, nel contempo, conoscere più chiaramente e approfonditamente i diversi fattori che influenzano la qualità, al fine dell'utilizzo dell'olivo quale fonte di nutraceutici.
Antonio G. Lauro
Trasforma le sensazioni in parole, questo il senso della relazione esposta da Antonio G. Lauro - agronomo ed analista sensoriale – nel corso del congresso. ‘Aroma ed flavor dell’olio da olive – esordisce Lauro – sono per la gran parte caratterizzati dalla presenza nell’olio di due classi di componenti: i composti volatili e le molecole fenoliche. Percepire il fruttato delle olive, i sentori erbacei e floreali, pomodoro ed ortaggi, verdure, frutta secca, frutti acerbi o maturi, sorprendersi con la balsamicità dell’olio e con i toni dell’amaro e del piccante, non sono altro che la risposta olfattiva/gustativa agli ‘Aromi e profumi’ presenti ‘naturalmente’ nell’olio da olive e che si originano nelle varie fasi del ciclo produttivo dell’olio. Ma i punti critici per la loro formazione sono quelli legati ai processi di trasformazione delle olive, in particolar modo le fasi di frangitura delle olive e di gramolazione della pasta . Ma per continuare a ‘percepire’ aromi e profumi nel nostro olio extravergine di oliva – continua Lauro – occorre anche preservare, con una corretta conservazione, ‘i doni di natura’ che l’olio sa offrire; conservazione che deve continuare anche in casa, in modo da far aumentare, di molto, la shelf life dell’olio extravergine di oliva’.
Interessante, ed interessata, la relazione di Chaim Spiegel, capo del dipartimento Food & Beverage della catena ‘Dan Hotels’, che ha raccomandato ai ristoratori di usare maggiormente l'olio extravergine di oliva in cucina: per la frittura, per la cottura e persino per l'impasto dei dolci. "Oggi possiamo contare su una grande varietà di oli d'oliva, con aromi e gusti diversi, come ci ha ricordato Antonio G. Lauro nella sua interessantissima relazione, i quali possono anche essere usati in blend tra loro. Arriverà presto il giorno – ed in Italia è già realtà - in cui all’ospite che entra in un ristorante verrà offerto una carta degli oli extravergini di oliva, proprio come avviene per la lista dei vini’.
Attese le indicazioni di Mickey Shemo, pasticciere e ristoratore noto in città, che ha spiegato come l'olio d'oliva può essere utilizzato quale ingrediente per torta e paste lievitate, poiché rende umida la pasta e le dà una consistenza elastica. ‘L’olio extravergine – continua Shemo - può essere utilizzato anche con la cioccolata bianca, ed il risultato è quello di avere ottenuto un prodotto con un aroma meraviglioso’.
‘L’olio d'oliva ha un punto di fumo molto alto, tra i 190 º e 220 ºC, ha dichiarato il Dr. Rani Pollack, medico e direttore del Centro di cucina salutare di Gerusalemme, pertanto la temperatura di utilizzo deve essere inferiore a quella; si può friggere con esso, anche se con attenzione e senza riutilizzarlo’.
Itzhik Barak
A margine del congresso, intervistato dal Jerusalem Post, Itzhik Barak – Chef Executive del Jerusalem Inbal Hotel - ha raccontato la sua storia professionale con l’olio da olive. Barak, che precedentemente ha lavorato presso Harrod's a Eilat, dichiara al giornale: ‘Un bravo chef deve essere anche un bravo chimico. Io ho viaggiato per lavoro in tutto il mondo ed ho sempre imparato tanto dalla composizione chimica degli alimenti. Negli ultimi anni, continua Barak, ho cercato di introdurre maggiormente l’olio da olive nei miei menù, al punto che la cena di gala prevista per i partecipanti al congresso internazionale, è stata improntata all’insegna delle differenti specificità che l’olio da olive può offrire. Pur non essendo un assaggiatore, ho giudicato l'olio dall’aroma, dal colore e dal sapore, privilegiando gli oli da agricoltura biologica, anche in considerazione della nostra una cucina kasher, dove l'olio da olive è un ottimo sostituto del burro’.
La Cena di gala
E la cena di Barak è stata eccellente, a base di anatra, agnello, kebab e filetto di manzo, ed ancora spigola, pesce San Pietro e salmone, finger food e cucina molecolare, con le immancabili variopinte insalate. Per concludere, dolci ed un eccellente gelato di crema aromatizzato alla cannella, immerso nel cioccolato fuso e poi in azoto liquido (per le ricette vedi il sito web dell'hotel: www.inbalhotel.com).
Dr Antonio G. Lauro
Foto: Ilan Levi per TerraOlivo.